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Declassamento lupi: una sconfitta per tutti. Ora affidiamoci senso di responsabilità non al prurito da grilletto.

Il lupo è tornato a casa e ha trovato il suo habitat stravolto dal primo dei predatori, ovvero l’uomo. Ora l’uomo vorrebbe sfrattare nuovamente il lupo, ma la convivenza è possibile. Basterebbe finalmente evolversi.

In linea di principio, si sarebbe spinti a ritenere che il declassamento del livello di tutela di una specie animale sia rappresentativo semplicemente di una maggior diffusione di quell’animale. Invece, il rischio concreto dietro all'inserimento del lupo nell'allegato III della Convenzione di Berna è che si agisca più nell’interesse di chi ha il grilletto facile, piuttosto che nell’ottica di sancire una necessaria convivenza uomo-lupo.

Infatti, dietro ‘l’obiettivo di garantire una maggiore flessibilità per permettere di affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne hanno necessità’, a dichiarazioni in mano di esponenti politici vicini al mondo venatorio, emerge un messaggio chiaro e non fraintendile: finalmente possiamo sparare al lupo. Non si registrano attacchi all’uomo da parte del lupo. Ma non possiamo nemmeno ignorare le prevedibili incursioni

di lupi in allevamenti, malghe e giardini avvenute negli ultimi anni. Io ho interloquito con molti allevatori e sono consapevole di cosa significhi vedere i propri animali attaccati, il frutto di un lungo impegno lavorativo ed economico svanire in una notte, per essere se poi compensati, se tutto va bene, con briciole dalla Regione.

A balzare all’occhio nei continui avvistamenti è la presa di confidenza da parte di molti esemplari con l’essere umano. Questo è, innanzitutto, il frutto di un atteggiamento sbagliato da parte nostra. Se vogliamo veramente bene al lupo,

dobbiamo mantenere vivo in lui il timore nei nostri confronti. Non possiamo considerarlo e trattarlo alla strenua degli animali domestici. Tuttavia, bisogna essere ottusi per continuare a negare lo stravolgimento a opera dell’uomo nei confronti dell’ambiente; ora che gli effetti di questo stravolgimento non esitano a manifestarsi, assumiamo la presunzione di risolvere il tutto agendo superficialmente, mantenendo usanze del passato, e sparare deliberatamente è

parte di questo ventaglio. La questione lupo ci offre ora una enorme opportunità: ovvero il livello di evoluzione che abbiamo raggiunto. Ora, concretamente, in attesa della delibera ufficiale da parte dell’Europa, auspico che in Italia si favorisca una strategia frutto di un confronto tra categorie ed esperti. L’attuale Governo ne è all’altezza?



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