Stiamo perdendo la Marmolada! Secondo gli studiosi, entro il 2040, il ghiacciaio più grande delle Dolomiti sparirà.
Ho potuto constatare personalmente le condizioni critiche dell’illustre paziente quando, lo scorso giugno, mi recai sulla vetta della regina delle Dolomiti. Impossibile per me dimenticare le cascate d’acqua create dalla fusione del ghiacciaio; lo ‘zoccolo’ di neve molle sotto i ramponi che appesantisce il passo; il rumore della neve sciolta che scorre tra le rocce.
La crisi climatica sta logorando irrimediabilmente, come un cancro feroce, uno dei ghiacciai più importanti d’Europa.
Ma se la diagnosi è certa, con altrettanta fermezza possiamo attribuire responsabilità precise a chi, in primis, dovrebbe prendersene cura, la politica. Ma in questo caso il medico non sta muovendo un solo dito per salvare il paziente. Rimane a guardare senza coglierne la sofferenza.
Non possiamo interessarci alla montagna solo per fare cassa mediante il turismo, tra l’altro non sempre sensibile alle istanze della montagna stessa, o pensando ai grandi eventi.
Senza un interesse vero, senza un prendere a cuore lo stato delle cose, tra qualche decennio, quella montagna, che conoscevamo fino a poco tempo, non esisterà più.
Anche i figli di coloro che negano il cambiamento climatico, e nella nostra Regione non mancano, non godranno di quella fortuna che abbiamo goduto noi.
Non conosceranno la montagna nel suo splendore, perché nel frattempo sarà divenuta ben altro.
Nonostante la decennale disputa sulla spartizione del Ghiacciaio della Marmolada, che ha visto come protagonisti la Regione del Veneto e il Trentino, con tanto di carte bollate, magari per la costruzione di una funivia che il Veneto vuole ma il Trentino no, la situazione è quella sotto gli occhi di tutti.
I confini contano per rivendicazioni che non hanno alcun impatto nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici.
Non è mai troppo tardi per invertire la rotta; ma prendendo atto della tendenza, non è nemmeno troppo presto per organizzare un funerale. La montagna perisce anche per l’inadempimento della politica.
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