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Olimpiadi Cortina: condanna record per una scritta, mentre su scandalo nomine è calato il silenzio.

Esprimo la mia vicinanza all’attivista Alberto Peruffo, condannato al pagamento di 400 euro di multa per aver scritto su un pilone in acciaio: ‘Non torneranno i larici’ a Cortina D’Ampezzo. La protesta nei confronti della costruzione della Pista da Bob da 130 milioni di euro in un territorio fragilissimo, che ha coinvolto moltissimi cittadini e attivisti, si è sempre svolta in modo pacifico e alla luce del sole. Dibattiti, sit-in e performance si sono susseguiti in questi mesi, senza incidenti, salvo l’imbrattamento con scritta eversiva (40 cm x 15 cm) con colore lavabile su un pilone in una zona isolata, che sicuramente rischiava di compromettere lo svolgimento dei lavori previsti per questo evento internazionale. Nell’apprendere della condanna a Peruffo diviene difficile trattenere un certo stupore per le sorti di un’altra vicenda legata ai giochi; mi riferisco alle indagini riguardanti le accuse di corruzione e turbativa d’asta che hanno coinvolto alcune persone legate alla gestione delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Le indagini in questione hanno subito uno stop a causa di quella che è stata letta da più parti come una legge, da parte dell’attuale Governo, che interviene a bloccare un procedimento penale in corso. Evidentemente Peruffo è sprovvisto di santi a cui affidarsi e la sua azione ha effettivamente rischiato di mettere in cattiva luce la gestione della edizione italiana dei Giochi olimpici. A due anni dalle Olimpiadi le emozioni non mancano. #olimpiadicortina #renzomasolo #larici



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